Steven Zhang, presidente dell'Inter, bloccato in Cina per problemi giudiziari
Steven Zhang, presidente dell'Inter e imprenditore cinese, non può lasciare la Cina da oltre un anno. Le cause sono legate a una complessa vicenda giudiziaria, con accuse di inadempienze finanziarie e crediti non pagati. La sua situazione ha influenzato le decisioni finanziarie riguardanti il club, con il fondo PIMCO che si è ritirato dall'accordo di finanziamento e il fondo Oaktree che potrebbe diventare il nuovo azionista dell'Inter.
L'ambizioso piano calcistico di Xi Jinping per la Cina
Nel 2011, Xi Jinping ha espresso tre grandi sogni calcistici per la Cina: qualificarsi alla Coppa del Mondo, ospitarne un’edizione e vincerla. Dal 2012 al 2015, la Cina ha investito massicciamente nel calcio, sia a livello domestico che internazionale, con l'obiettivo di trasformare il paese in una potenza calcistica. Entro il 2025, il mercato calcistico cinese è stimato raggiungere i 42 miliardi di dollari. Grandi aziende come Evergrande, Suning, Alibaba e Greenland hanno guidato questi investimenti. Il calciomercato ha visto trasferimenti importanti come quelli di Alex Teixeira, Hulk e Oscar verso squadre cinesi. Inoltre, i media cinesi hanno speso enormi cifre per i diritti di trasmissione delle leghe calcistiche europee, dimostrando l'entusiasmo e l'impegno della Cina nel settore calcistico.
La retromarcia della Cina sugli investimenti calcistici dal 2017
Dal 2017, la Cina ha iniziato a ridurre drasticamente gli investimenti nel calcio. Nonostante fino al 2018 ci siano stati acquisti costosi come Paulinho, Ferreira Carrasco e Arnautovic, la tendenza si è invertita a causa della mancanza di risultati della nazionale e delle pesanti ripercussioni economiche sul GDP cinese del 2016. La fuoriuscita di capitali e le critiche dei media statali hanno spinto Xi Jinping a limitare gli investimenti esteri.
Magnati come Wang Jianlin e Ye Jianming sono stati costretti a vendere le loro partecipazioni in club esteri, come l'Atletico Madrid e lo Sparta Praga, rispettivamente, con quest'ultimo coinvolto in scandali di corruzione. Questa politica ha portato al crollo del calcio cinese, con la chiusura di numerosi club, tra cui il Jiangsu Suning e il Qingdao, e problemi di pagamenti che hanno lasciato giocatori e società in difficoltà.
L'impatto del declino degli investimenti cinesi sul calcio europeo e italiano
Il piano quinquennale del Partito Comunista Cinese del 2020 ha segnato il ritiro dei capitali cinesi dall'estero, causando un impatto significativo sul calcio europeo. I proprietari cinesi hanno dovuto vendere le loro quote nei club stranieri, e le emittenti televisive cinesi hanno smesso di pagare per i diritti tv delle leghe europee.
Un esempio emblematico è quello di Suning, proprietaria dell'Inter dal 2016. Suning, inizialmente un colosso nel settore della vendita al dettaglio e dei media, ha affrontato gravi problemi finanziari, con un passivo di 960 milioni di euro nel 2020 e la conseguente necessità di cedere parte delle sue quote a un fondo di investitori statali e privati. Nonostante le difficoltà finanziarie e il congelamento di parte degli asset del fondatore Zhang Jintong, l'Inter è costretta ad autofinanziarsi, mentre Steven Zhang, figlio del fondatore, assicura che non ci sarà un imminente cambio di proprietà.
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